lo apro
mi ci sono vista mille volte
a pezzi
un occhio
uno zigomo
poi il lobo
cosė
attenta e distratta
il mento ruotando
cercando la ruga
mirando le labbra
marcando le ciglia
che dico mille
forse un milione
nell'arco di vita
archi di vetro e d'argento
emanano di me
fugace immagine
a volte indiscreti
presidiano stanze
un atrio una camera un bagno
i luoghi della mia esistenza
i confini del mio passaggio
che espandere voglio
non fugace, indelebile
non intima, disparsa
non pių nello specchio
impressa nella pagina
raggiungo la grandezza
... ma cerco la dimensione